Paleontologia Stampa
giovedì 09 marzo 2006

Prof. Carlo Spano

Tel.: (+39) 070/675 7736 - Email:

Crediti: 5 CFU

Strumenti didattici
Esperienze sul territorio, cartografia geologica e stratigrafica, lucidi, fotocopie file, reperti fossili, computer, microscopi.

Metodi di Insegnamento
Lezioni frontali, esercitazioni di gruppo in laboratorio e in campagna, con la partecipazione del Docente e del Tutor; escursioni di una giornata per l’osservazione sul terreno delle particolarità definite nelle lezioni frontali; visite guidate a Musei e Collezioni geopaleontologici; riconoscimento e interpretazione di “facies.”

Modalità d'esame
L’esame finale, solo orale, verterà su contenuti non verificati durante il corso e terrà conto di una preliminare verifica sulla capacità dell’esaminando di riconoscere, in laboratorio o sul terreno, facies e reperti fossili di depositi della Sardegna.

Conoscenze, abilità e comportamenti attesi
Obiettivi cognitivi (Saperi e Abilità): conoscenza dei processi chimici, fisici e biologici che presiedono al passaggio di un organismo dalla biosfera alla litosfera e dei concetti base della paleobiogeografia e della biostratigrafia; comprensione degli aspetti e dei modelli dell’evoluzione paleobiologica; lineamenti di tassonomia e nomenclatura zoologica; conoscenza e capacità di riproduzione grafica delle organizzazioni scheletriche dei gruppi sistematici maggiormente rappresentati nelle formazioni geologiche; saper interpretare in campagna successioni stratigrafiche non molto complesse.

Obbiettivi del corso
Finalità: intese come scopi che l’Istituzione in generale si pone verso il percorso didattico da affrontare; Obiettivi educativi: educazione al rispetto della Natura; Obiettivi formativi: conoscenza e padronanza di un’appropriata terminologia scientifica; acquisizione dei concetti fondamentali riguardanti la materia; capacità di seguire un ordine razionale nell’esposizione delle idee; consapevolezza del valore culturale oltre che pratico, della paleontologia; capacità elaborative quali osservazione, riconoscimento e interpretazione sul terreno dei “prodotti” geo-paleontologici; capacità di organizzare le conoscenze e le competenze anche in situazioni interattive

Programma del corso
Concetti generali, fossilizzazioni (1 credito); Paleobiogeografia; (½ credito); Paleontologia ed evoluzione. (1 credito); Paleontologia descrittiva. (1 credito); Introduzione alla biostratigrafia. (1/2 credito); Elementi di biostratigrafia. (½ credito).
Programma più dettagliato in appendice.


Testi consigliati

ALLASINAZ A.(1999). Invertebrati fossili. Ed. UTET.

RAFFI S.& SERPAGLI E. (1993). Introduzione alla Paleontologia. Ed. UTET.

MORET L. (1966). Masson et Cie Manuel de Paléontologie animale. Ed., Paris (Biblioteca Dipartimento di Scienze della Terra)


PROGRAMMA DETTAGLIATO DI PALEONTOLOGIA

1) Concetti generali, fossilizzazioni. 1 credito
Scopi campi di studio e applicazioni della Paleontologia. Definizione di fossile; fossili autoctoni e alloctoni. Concetti e metodi della tassonomia. Fossilizzazione: Processi biostratinomici. Riconoscimento dell’autoctonia/alloctonia delle paleobiocenosi; significato paleoambientale delle selezione per trasporto, dei guasti di origine meccanica (abrasioni, rotture); deposizione regolata. Stadi, processi e fattori della diagenesi.
Principali sostanze che compongono gli organismi viventi e sostanze che predominano nei fossili. Processi di soluzione e di impregnazione, carbonizzazione, carbonificazione, distillazione, sostituzione, istometabasi, calcificazione, dolomitizzazione, silicizzazione, piritizzazione. Processi di incrostazione.
Tipi di fossili: modelli interni, impronte esterne, modelli esterni, pseudomorfosi, repliche, calchi. Significato e importanza dei diversi tipi di fossili.
Conservazioni integrali: ambra, resina di coppale; Mummificazione (ghiacci, salificazione, asfalti, bitumi, ozocerite, disidratazione con dissecamento. Fossilizzazione di tessuti muscolari ed epidermici.
Tracce fossili e loro ruolo nella biostratigrafia e nelle ricostruzioni paleoambientali: orme, piste, strutture di nutrizione, tracce di abitazione, di riposo, coproliti, gastroliti, uova, fenomeni fisici).
2) Paleobiogeografia. ½ credito
Distribuzione orizzontale dei fossili: fattori geografici (paleobiogeografia).
Dispersione attiva e passiva. Barriere alla dispersione e vie di dispersione. Faune marine di piattaforma: la distribuzione geografica dei Coralli costruttori nel Paleogene e l’evoluzione del Mediterraneo. Esempi di distribuzione di organismi in periodi diversi. Faune continentali e relazioni intercontinentali ( corridoi, ponti filtranti, vie occasionali o fortuite, con esempi adeguati). Flore continentali e loro modelli di distribuzione nel Paleozoico superiore, nel Mesozoico e nel Pleistocene. Paleobiogeografia e faune insulari.
3) Paleontologia ed evoluzione. 1 credito
Breve sintesi delle teorie dell’ evoluzione. Adattamenti e diversità. Prove paleontologiche dell’evoluzione e loro limiti. Aspetti e modelli dell’evoluzione tratti dalla documenta zione paleontologica: velocità dell’evoluzione; orientamento, adattamento, tendenza all’aumento delle dimensioni, specializzazione progressiva e specificità di adattamento, iperspecializzazione e ipertelie, mancanza di specializzazione nelle forme capostipiti dei Phylum, irreversibilità dell’evoluzione, funzioni delle migrazioni nell’evoluzione. Modelli di evoluzione, testimonianze paleontologiche: radiazione adattativa; parallelismo (isocrono ed eterocrono), convergenza, divergenza. Legge biogenetica o di ricapitolazione. Le grandi crisi biologiche. Principali eventi biologici che hanno interessato la Sardegna dal Paleozoico all’Attuale.4) Introduzione alla sistematica. ½ credito
Definizione di sistematica; elementi di tassonomia, identificazione e denominazione dei taxa, classificazioni artificiali e naturali, principali regole di nomenclatura scientifica.
Gerarchia sistematica. Nomenclatura dei nomi generici e specifici. Sinonimia e omonimia; leggi di priorità e di omonimia, tassonomia e filogenesi. Omologia ed analogia degli organi (tesimonianze paleontologiche).
La specie. Concetti di biospecie e di morfospecie. Variabilità intraspecifica e documentazione paleontologica: specie monotipiche, variazioni individuali e fenotipiche. Specie politipiche. Clino e cronoclino. Definizione e delimitazione della specie paleontologica: metodi statistici. Cronospecie. I tipi della specie; serie-tipo (olotipo, paratipo, sintipo); lectotipo, paralectotipo, neotipo, topotipo, metatipo. I tipi del genere: specie-tipo; geno-sintipo: geno-lectotipo. Olotipi istituiti su materiali della Sardegna.

5) Paleontologia descrittiva. 1 credito
La parte descrittiva è dedicata allo studio degli organismi fossili ed attuali, la cui conoscenza è indispensabile per le deduzioni cronostratigrafiche, paleoecologiche e paleobigeografiche.
Conoscenze sui gruppi sistematici: organizzazione delle parti dure di gruppi sistematici di particolare importanza paleontologica. Caratteri distintivi morfologici, strutturali ed evolutivi degli elementi scheletrici, metodi e tecniche di studio relativi, informazioni di massima sul loro modo di vita e habitat, distribuzione cronostratigrafica a livello di Phylum e di Classe nonché dei generi che saranno indicati dal docente.

6) Introduzione alla biostratigrafia. 1/2 credito
Distribuzione verticale dei fossili: Paleontologia stratigrafica. Origine e suddivisione di massima delle principali rocce sedimentarie. Riconoscimento delle principali rocce sedimentarie: metodi macroscopici e di laboratorio. Analisi granulometriche e calcimetriche. Le classificazioni di Wenthwort, Dunham e Folk. Rocce che possono contenere i fossili: clastiche, carbonatiche, cineritiche, tufitiche. Ricerca dei fossili e giacimenti fossiliferi.

7) Elementi di biostratigrafia. ½ credito
Classificazione verticale delle successioni sedimentarie: litostratigrafica, biostratigrafica, cronostratigrafica e geocronologica. Unità base e scala gerarchica. Le Unità litostratigra fiche della Sardegna Auct. Concetto di biozona. Estensione orizzontale di una biozona. Datum planes. Classificazione biostratigrafica. Unità biostratigrafiche: cenozona, acrozona, zona di distribuzione concomitante, zona di intervallo, zona di acme, zona filetica. Correlazioni: definizione e scopi. Correlazioni biostratigrafiche: filogenetiche con fossili guida, con associazione faunistiche. Correlazioni regionali ed interregionali in aree adiacenti e non adiacenti . Diversi tipi di fossili e loro significato, con riferimenti alla Sardegna: fossili guida, cattivi fossili, fossili di facies, fossili rimaneggiati. I metodi fisici e chimici della stratigrafia: relazioni con la biostratigrafia. Le tanatocenosi più significative della Sardegna.


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