Gli Studi Chimici nell'Ateneo Cagliaritano

 

Alle origini dell'Università

Le origini dell'università cagliaritana, la cui fondazione risale agli inizi del XVII secolo, sono intimamente connesse alla progressiva presa di coscienza dei ceti dirigenti cittadini che, in epoca spagnola, si batterono con tenacia per avere a disposizione uno strumento formativo capace di facilitare la preparazione e l'inserimento nelle attività professionali dei giovani sardi fino ad allora costretti a dispendiose trasferte oltre Tirreno e nelle Università iberiche.

Più volte inoltrata, la richiesta fu infine accolta nel 1603 da Filippo III di Spagna, il quale si riservava comunque la soprintendenza ed il patronato del nuovo Studio Generale.

Nel 1607, al provvedimento regio fece seguito la bolla di Paolo V con la quale, secondo un'antica consuetudine, si accordava il consenso papale.

Costituito secondo i modelli delle Università spagnola, di Salamanca e in particolare di Lerida lo Studio Generale ebbe riconosciuti quattro Collegi di insegnamento (poi Facoltà): Teologia, Leggi, Medicina, Filosofia e Arti, più una Scuola di Chirurgia.

Per tutto il Seicento non intervennero apprezzabili mutamenti dell'ordinamento e nelle impostazioni didattiche che seguivano gli indirizzi propri del tempo.

Nei secoli successivi l'organizzazione dello Studio generale si trasformò in quello tipico universitario.

 

La chimica e il suo insegnamento autonomo

Con decreto 21 giugno 1826, alla Università di Cagliari, e contemporaneamente a quella di Sassari, fu assegnata la cattedra di Chimica generale ed applicata alle arti; il professore teneva anche l'insegnamento di elementi di Chimica farmaceutica per gli studenti di medicina.

La cattedra era assegnata alla Facoltà di Filosofia ed Arti che si dividevano in quattro rami:

- filosofia pura (biennale)

- farmacia (biennale)

- architettura (triennale)

- geodesia (biennale)

il primo corso veniva considerato come estensione della scuola secondaria, mentre gli altri tre rami erano assolutamente pratici ed abilitavano alle professioni di farmacista, architetto e misuratore.

A questa separazione contribuì certamente l'istituzione della scuola di farmacia (R.D. del 1856) che conferiva il diploma di farmacista dopo un triennio di studi.

In seguito alla legge Casati (1859) fu istituita la Facoltà di Scienze; il regolamento approvato con R.D. 1860 la divise in quattro classi: Matematica, Fisica, Chimica e Storia naturale.

Il corso di laurea in chimica e il primo Dottore Chimico.

Grazie al graduale e continuo incremento degli insegnamenti e dei laboratori, la Facoltà di Scienze fu in grado di conferire a partire dall'A.A. 1884-85 la laurea in Chimica e quella in Scienze Naturali.

La istituzione del corso di laurea in Chimica fu certamente dovuta all'attività e all'impegno del Professore di Chimica Generale Giuseppe Missaghi che fu nominato ordinario il 14/4/1864 e ricoprì ininterrottamente tale Cattedra fino alla sua morte.

Efisio Serra da Cagliari è il primo studente ad iscrivere il suo nome nel registro del corso di laurea in Chimica: è l'A.A. 1891/92.

Di lì a pochi anni, R.D. del 1900, anche la Scuola di Farmacia poté conferire il titolo dottorale con la laurea in Chimica e Farmacia. I legami tra questo corso di laurea e quello in Chimica della Facoltà di Scienza furono sempre molto stretti; molte discipline, certamente tutte quelle chimiche, erano comuni ai due corsi di laurea; non era infrequente che docenti di una Facoltà si trasferissero o fossero incaricati di corsi dell'altra.

Giuseppe Oddo succedette al Missighi, ricoprendo la Cattedra di Chimica Generale fino al 1905. L'attività scientifica ricevette un ulteriore potenziamento e l'attività del Gabinetto di Chimica Generale è documentata da una produzione scientifica di particolare rilievo soprattutto nella sintesi e caratterizzazione di composti organici.

Oddo, in collaborazione con Efisio Mameli, il secondo laureato in Chimica dell'Università di Cagliari, è l'autore tra gli altri di un lavoro nel quale per la prima volta si affaccia la ipotesi di legame ad idrogeno.

 

La Legge Gentile

Un significativo cambiamento negli ordinamenti degli studi delle Facoltà di Scienze si ha in seguito al R. Decreto del 1926, in applicazione della legge Gentile del Settembre 1923. Con i nuovi ordinamenti nella Facoltà di Scienze di Cagliari vengono introdotti i corsi di laurea in Fisica ed in Matematica; anche il piano di studi in Chimica subisce significative modifiche.

Un cambiamento significativo si ebbe invece con la pubblicazione nel R.D. 24/11/1941 n° 1375 della Tabella XIX. La durata del corso degli studi viene portata a cinque anni, divisi un biennio di studi propedeutici ed un triennio di studi di applicazione, a sua volta diviso in due diversi indirizzi: organico-biologico e inorganico-chimico-fisico.

 

Gli anni '60 e '70 - L'Istituto Chimico Policattedra

Ancora più deciso è lo sviluppo del corso di laurea in Chimica e del suo corpo docente negli anni '60.

A partire dall'A.A. 1961-62 sono attribuiti alle discipline Chimiche tre Cattedre: Chimica generale ed inorganica, Chimica organica e Chimica analitica.

Le prime due verranno coperte nell'A.A. 1960-61 da Paolo Corradini e da Fernando Montanari, provenienti dalla scuola del Nobel Natta e il secondo da quella del Mangini. Rimase vacante invece la cattedra di Chimica analitica che non sarà mai ricoperta da professore ordinario fino agli anni '90.

Corradini e Montanari, pur rimanendo a Cagliari per un breve periodo, attivarono gruppi di ricerca nel settore della Strutturistica Chimica e della Chimica organica, gruppi allora e ancora oggi particolarmente attivi.

Come era regola accademica di quei tempi, i professori ordinari erano gli unici responsabili della organizzazione della didattica (attivando corsi ed assegnando i relativi incarichi) e della ricerca (disponendo di tutte le risorse del finanziamento) e ciascuno tendeva a dominare un particolare settore disciplinare creando un Istituto, che era poi chiamato a dirigere.

A Cagliari, invece, la presenza di più ordinari di discipline chimiche non portò alla creazione di Istituti distinti per cattedra; al contrario l'Istituto di Chimica Generale, di antica fondazione, mantenne per un certo tempo questa denominazione ed assunse successivamente, primo in Italia, il nome d'Istituto Chimico Policattedra.

Camillo Dejak, Piero Paoletti e Cafiero Franconi furono iniziatori rispettivamente delle attività di ricerca sulla struttura delle soluzioni di elettroliti, sulla sintesi e caratterizzazione di composti di coordinazione e sulla spettroscopia di risonanza magnetica nucleare.

La coltivazione di questi settori di ricerca andò crescendo negli anni e vede attualmente impegnati diversi ricercatori.

Negli anni '70 l'attività di ricerca comincia a interessare anche la Chimica delle sostanze coloranti, la Chimica organica industriale e la Cinetica chimica grazie al contributo di Ado Cerniani e paolo Beltrame. Intanto Mario Ciampolini e Domenico De Filippo svilupparono ulteriormente la chimica dei composti di coordinazione. Il notevole e costante aumento degli iscritti al corso di laurea, mediamente al di sopra dei 200 negli anni '60, fu stimolato per la Chimica anche dalla nascita di iniziative industriali di notevoli dimensioni: Assemini, Sarroch, Ottana e Porto Torres sono tutti nomi di località associate alla chimica. Anche la Facoltà di Scienze, che diede vita anche a quello in Chimica industriale (1971-72).

L'attivazione di questo corso di laurea si avvalse anche del contributo didattico di dirigenti industriali, ai quali si affidava un incarico di insegnamento.

Intanto il 1973, con l'approvazione da parte del Parlamento dei "provvedimenti urgenti per l'Università" segnò un ulteriore e significativo cambiamento nella gestione degli Atenei. I posti di professore ordinario furono incrementati ed i concorsi relativi furono assoggettati a nuove regole. Il costituirsi di interessi scientifici e di orientamenti diversificati rese nel tempo via via più sofferta la gestione unitaria. Alla tendenza di configurare l'Istituto Policattedra in una struttura di tipo Dipartimentale si affiancava, contrapponendosi, la linea di una organizzazione della ricerca fondata su Istituti, aggreganti discipline e docenti intorno ad un titolare di "disciplina forte". La conseguenza fu che l'Istituto Chimico policattedra si frazione nel 1981 in tre Istituti che presero la denominazione di Istituto di Chimica generale, inorganica e analitica, Istituto di Chimica organica e Istituto di Chimica fisica e industriale.

 

La nascita del Dipartimento di Scienze Chimiche

L'intera architettura del sistema universitario italiano fu ridisegnata con il D.P.R. 382 del 1980. I docenti dell'Università furono divisi in due fasce; una prima fascia nella quale transitavano gli ordinari; una seconda fascia, quella degli associati, accolse, previo un giudizio di idoneità per titoli, le categorie dei professori stabilizzati e degli assistenti. Fu inoltre creato il ruolo del ricercatore che accolse, con opportuna procedura idoneativa, molti i coloro che in forma più o meno continuativa avevano svolto a partire dalla fine degli anni '60 attività didattica e di ricerca (contrattisti, borsisti, addetti alle esercitazione didattiche, etc.).

Il numero dei posti di professore di I° fascia per le discipline chimiche fu ulteriormente aumentato; e già dalla prima tornata di concorsi alcuni docenti, che avevano svolto interamente i loro curricula universitari e scientifici nell'Ateneo Cagliaritano superavano il concorso. In questo modo fu garantita una continuità e stabilità didattica e scientifica degli studi dell'Ateneo.

Il D.P.R. 382 avviò un periodo di sperimentazione organizzativa e didattica che condusse alla costituzione dei dipartimenti.

I docenti dell'Istituto di Chimica fisica e industriale, che già all'epoca dell'Istituto Chimico Policattedra avevano manifestato la tendenza ad una organizzazione e gestione della ricerca di questo tipo avviarono e infine diedero vita alla costituzione di un Dipartimento disciplinare denominato di Scienze Chimiche, che iniziò la sua attività il 14/02/1984.

Alla nuova struttura aderirono nel 1991 i docenti dell'Istituto di Chimica organica, che cessò la sua attività.

Parallelamente i docenti afferenti all'Istituto di Chimica generale, inorganica ed analitica si fecero promotori di un Dipartimento tematico denominato "Dipartimento di Chimica e Tecnologie Inorganiche e Metallorganiche" che fu attivato il 01/01/1989.

Nel 2000 si è completato il trasferimento di entrambi i dipartimenti dal Palazzo delle Scienze a Cagliari, ormai inadeguato al continuo incremento del personale e della strumentazione, alla cittadella universitaria.

Le informazioni sono tratte da "Gli studi chimici nell'ateneo cagliaritano" a cura di Giaime Marongiu del dipartimento di Scienze Chimiche e di Giancarlo Nonni del Dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze Umane.